Emanuele Esaia, profondo conoscitore dei circuiti amatoriali e delle granfondo più care ai #pummarolapro, riuscirà ad essere con noi in griglia di partenza il 17 giugno ? Lo scopriremo !!

– Che cosa significa per te la pagina I Love Amatori e come è nata?

Ogni volta sembra che dica un inizio differente rispetto all’intervista precedente, quindi dirò la versione ufficiale: per gioco e per prendere in giro alcuni ciclisti della mia zona.

La versione completa includerebbe il fatto che facevo immagini divertenti da prima, sul mio profilo privato, per mesi con buon “successo” se prendiamo come esempio la valuta di Facebook cioè i like, ma per mesi ho pensato se aprire o meno una pagina. Poi una è andata virale e mi arrivavano richieste d’amicizia da ogni parte, per cui ho trovato il motivo per aprirla definitivamente 😀

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– Cosa fai nella vita? Riesci ad equilibrare gli impegni quotidiani con allenamenti e gare?

Sono ufficialmente uno studente di ingegneria (fuoricorso, lo so che i miei colleghi da tutta Italia già qui ridono, è la solidarietà che li fa sorridere).
Quest’anno ho fatto meno gare (a memoria 4 o 5), prima ne facevo anche 15 all’anno.
Purtroppo le gare richiedono tanto impegno ed il rispetto di date ed è sempre più difficile starci dietro in questo periodo della mia vita.
Pianificare aiuta, d’altro canto gli eventi amatoriali a volte sono spostati anche pochi giorni prima della data ufficiale ed ogni programma salta così.

 E’ dura far combaciare tutto, per cui i mesi migliori per allenarsi e gareggiare rimangono quelli primaverili e estivi con più ore di luce.

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– Cosa pensi dell’evoluzione di uno sport come il ciclismo dai tempi di Coppi e Bartali ad oggi?

Se pensiamo che l’evoluzione tecnologica viaggia in termini esponenziali, ci troviamo in un bel periodo, basta pensare a quanto tempo sia passato per avere i comandi al manubrio dopo decenni di levette sul tubo obliquo.
Ogni 10 anni il progresso sembra raddoppiare velocità, quindi avremo sempre più bici tecnologiche ed efficienti in sempre meno tempo.
Direi fantastico!

Dal punto di vista delle competizioni, gli interessi economici ai livelli dei Pro “ingabbiano” la gara e credo che le federazioni debbano muoversi per preservare lo spettacolo.
A lungo termine uno sport noioso fa perdere interesse nel pubblico e capisci bene che questo può fare solo male all’intero movimento.

– Credi che nel mondo delle Granfondo ci sia troppo agonismo o è giusto lottare per salsa come fanno i pro per una grande classica?

Non credo che ci possa essere mai “troppo” agonismo: La gara è gara.
Che tu corra per una Liegi o che tu corra per la salsa in scadenza del discount, l’impegno è sempre massimo, mentale e fisico.
Andare a fare le gare pensando che l’altro è troppo “agonista” è una mentalità da “vorrei ma non posso”.
Il problema, secondo me, riguarda il dopo gara che va dal primo minuto fino alla successiva.
La vittoria amatoriale ha un valore fine a se stesso, traslarlo come successo di vita può suonare abbastanza ridicolo.
Non è la gara il problema, ma l’idea che l’amatore se ne fa di essa e del risultato che ottiene.
In 3 parole: Piedi per terra.

– La nostra Granfondo sarà a forte vocazione “terrona”, come la immagini?

Vivendo a Messina, mi aspetto che ci sia Sole, Caldo, Mare, bei paesaggi e soprattutto bella gente!

– Come vedi attualmente il binomio “Sud Italia – Ciclismo”?

L’attività amatoriale è presente, si corre praticamente ogni Domenica, bisogna solo scegliere quanto spostarsi e quanto tempo voler impegnare nel fine settimana.
Per fare carriera e sperare di passare nei Pro (avendo le doti), significa iniziare qui in Terronia e poi necessariamente spostarsi al Centro Nord per mettersi in evidenza.

A livello Pro, tranne i talenti nativi di qui, non abbiamo più una gara di rilievo e questo è un dispiacere per tutti.

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– Il più grande pregio e difetto che possa avere un ciclista?

Il più grande pregio credo che sia la resistenza mentale, è uno sport in cui oltre al fisico serve anche cervello sia in gara che in allenamento.
Un difetto, come dicevo sopra è non tenere i piedi per terra 🙂

– Qual è l’ultimo regalo che ti sei fatto per la bici?

Il padellone da 53 😀

– Sei siciliano come Vincenzo Nibali, siete mai usciti in bici insieme?

 Si ed ogni volta mi chiede di andare più piano, perchè non ce la fa a stare al mio ritmo.
E’ fortarello quando corre senza avversari, ma niente di che.
Pensa che ho dei KOM che non mi è ancora riuscito a prendere AHAHAH

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– Ti aspettiamo il 16 e 17 giugno per la Granfondo Terùn a Scalea?

Con piacere, la conferma come per altri eventi in programma la riesco a dare entro il mese precedente 😉

 

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