MAIERÀ

Maierà è un paesino a 360 metri sul livello del mare, costruito su uno sperone roccioso che sormonta il torrente Vaccata, le cui case appaiono rannicchiate le une alle altre. Maierà è molto conosciuto per via della sua caratteristica posizione: infatti il centro abitato è separato dal vicino Comune di Grisolia per mezzo di un profondo burrone. Il territorio in cui sorge il paese di Maierà conserva nei toponimi il ricordo di antichi insediamenti greci e latini. Molti studiosi locali, tuttavia, hanno creduto di vedere tracce di vita protostorica nella presenza di numerose grotte sparse nel Comune. Fu la sua posizione lungo la direttrice Jonio-Tirreno a fare conoscere la zona prima agli Ausoni e agli Enotri, poi ai Greci e ai Romani e, infine, ai monaci Basiliani che diedero vita al casale bizantino di Santa Maria. Tracce di un insediamento longobardo (ancora visibile è un arco, forse un portale di un’antica “Corte”, vicino la cappella del Carmine di Maierà) risalente all’IX secolo portano a credere che l’area ospitò anche la popolazione di origine germanica nella zona destra del Vaccuta. I longobardi sottomisero i bizantini permettendo però la sopravvivenza del rito greco-basiliano. La convivenza tra le due popolazioni cessò con la caduta della Sicilia sotto il dominio Arabo che diede inizio alle feroci incursioni lungo le coste calabresi. Le origini di Maierà, infatti, risalgono alla metà dell’IX secolo quando i Saraceni distrussero i nuclei abitativi costieri costringendo alla fuga i suoi abitanti. Parte di quei profughi si stanziarono sulla rupe rocciosa che s’innalzava sul torrente Vaccuta. L’attuale insediamento risale, invece, al primi anni del XI secolo all’epoca della conquista normanna. Fu per volere di Roberto il Guiscardo che fu costruito il castello intorno al quale si sviluppò l’abitato. In quel periodo la fortezza normanna e il borgo che si estendeva intorno a esso prese il nome di Machera, come risulta da un documento datato 1100, in cui il duca Ruggero donava al monastero di Santa Maria della Matina la chiesa di Santa Maia di Machera. Detta donazione fu riconfermata dal principe Boemondo nel 1122. Con gli Angioini, tra il 1271-1272, passò sotto il dominio dei Matera di Cosenza. Costanza Isabella, sorella di Filippo di Sangineto, ne fu feudataria nel 1329. Dal 1811 al 1876 Cirella fu aggregata a Maierà per, poi, passare definitivamente al comune di Diamante.