Granfondo Terùn

Maurizio Fondriest

[av_one_half first min_height=” vertical_alignment=’av-align-top’ space=” margin=’0px’ margin_sync=’true’ padding=’0px’ padding_sync=’true’ border=” border_color=” radius=’0px’ radius_sync=’true’ background_color=” src=” attachment=” attachment_size=” background_position=’top left’ background_repeat=’no-repeat’ animation=” mobile_breaking=” mobile_display=”]
[av_video src=’https://youtu.be/K_94djwmbGY’ format=’16-9′ width=’16’ height=’9′]
[/av_one_half]

[av_one_half min_height=” vertical_alignment=’av-align-top’ space=” margin=’0px’ margin_sync=’true’ padding=’0px’ padding_sync=’true’ border=” border_color=” radius=’0px’ radius_sync=’true’ background_color=” src=” attachment=” attachment_size=” background_position=’top left’ background_repeat=’no-repeat’ animation=” mobile_breaking=” mobile_display=”]
[av_video src=’https://youtu.be/G0QNQgbQcnw’ format=’16-9′ width=’16’ height=’9′]
[/av_one_half]

[av_textblock size=” font_color=” color=” av-medium-font-size=” av-small-font-size=” av-mini-font-size=” admin_preview_bg=”]
Maurizio Fondriest (Cles15 gennaio 1965)

Professionista dal 1987 al 1998, fu campione del mondo in linea nel 1988 e vinse la Milano-Sanremo nel 1993.

La sua carriera agonistica toccò l’apice con la vittoria nella prova in linea ai campionati del mondo di ciclismo su strada 1988, corsa sul circuito di Renaix, in Belgio. Solo ventitreenne, era già stato protagonista di un’annata in cui aveva vinto una tappa alla Tirreno-Adriatico ed era giunto secondo alla Milano-Sanremo. Il C.T. Alfredo Martini puntava su compagni più accreditati, ArgentinBontempiBugno e Saronni. All’inizio dell’ultimo giro della prova, scattò Claude Criquielion, già campione del mondo nel 1984, e Fondriest gli si mise a ruota. Davide Cassani impedì che dal gruppo si staccassero corridori pericolosi come Fignon e Pensec, annullando ogni tentativo di rientro sulla fuga del compagno, notoriamente veloce nelle volate. Nonostante il lavoro del team italiano, a 500 metri dal traguardo il canadese Steve Bauer si avventò sui due fuggitivi. Iniziò la volata a tre: Bauer partì davanti, Criquielion provò a passarlo, ma venne schiacciato dal nordamericano contro le transenne, cadendo rovinosamente. Fondriest andò a vincere, mentre Bauer fu in seguito squalificato. Fu quella la tredicesima vittoria di un corridore italiano nella prova iridata in linea su strada.

Competitivo nelle gare di un giorno, oltre al mondiale vinse una Milano-Sanremo, una Freccia Vallone, un Meisterschaft von Zürich (tutte e tre le vittorie nel 1993) e due volte il Giro del Lazio(1990 e 1994). Durante la carriera accusò problemi alla schiena che ne limitarono in parte il rendimento agonistico[1].

Tra i piazzamenti, fu due volte secondo alla Milano-Sanremo (1988; 1995), una volta secondo alla Gand-Wevelgem (1995), alla Wincanton Classic (1989) e all’Amstel Gold Race (1991); una volta secondo (1995) e una volta terzo (1996) nella Freccia Vallone; una volta terzo alla Liegi-Bastogne-Liegi (1993), alla Clásica de San Sebastián (1991), alla Leeds International Classic(1993) e al Meisterschaft von Zürich (1994); una volta secondo (1993) e due volte terzo (1987 e 1990) alla Parigi-Tours.

Questa continuità nelle gare di un giorno, lungo tutto l’arco della stagione, gli permise di aggiudicarsi due volte la classifica di Coppa del mondo, nel 1991 (senza vincere alcuna prova) e nel 1993, successo costruito tappa dopo tappa a cominciare dalla prima prova, la Milano-Sanremo. Il 1993 è considerato il suo anno di grazia, con 25 vittorie, più di quante ne avesse raccolte fino a quel momento e quasi la metà di tutti i suoi successi da pro: in quell’anno Fondriest si aggiudicò, oltre alla già citata Sanremo, la Freccia Vallone, il GP di Zurigo, una tappa al Giro e le classifiche finali di Giro del Trentino (3 tappe), Tirreno-Adriatico (2 tappe), Grand Prix du Midi Libre (3 tappe) e Escalada a Montjuich (vinse entrambe le prove previste).

In nazionale

Colonna della nazionale azzurra ai campionati del mondo nei primi anni novanta, dopo il titolo conquistato nel 1988, si classificò nono nella corsa iridata nel 1990, undicesimo nel 1991 e quinto nel 1993.
[/av_textblock]

I Love Amatori

Emanuele Esaia, profondo conoscitore dei circuiti amatoriali e delle granfondo più care ai #pummarolapro, riuscirà ad essere con noi in griglia di partenza il 17 giugno ? Lo scopriremo !!

– Che cosa significa per te la pagina I Love Amatori e come è nata?

Ogni volta sembra che dica un inizio differente rispetto all’intervista precedente, quindi dirò la versione ufficiale: per gioco e per prendere in giro alcuni ciclisti della mia zona.

La versione completa includerebbe il fatto che facevo immagini divertenti da prima, sul mio profilo privato, per mesi con buon “successo” se prendiamo come esempio la valuta di Facebook cioè i like, ma per mesi ho pensato se aprire o meno una pagina. Poi una è andata virale e mi arrivavano richieste d’amicizia da ogni parte, per cui ho trovato il motivo per aprirla definitivamente 😀

[av_masonry_gallery ids=’1299,1302,1301,1300′ items=’24’ columns=’flexible’ paginate=’pagination’ size=’fixed masonry’ orientation=” gap=’large’ overlay_fx=’active’ container_links=’active’ id=” caption_elements=’none’ caption_styling=” caption_display=’always’ color=” custom_bg=” av-medium-columns=” av-small-columns=” av-mini-columns=”]

– Cosa fai nella vita? Riesci ad equilibrare gli impegni quotidiani con allenamenti e gare?

Sono ufficialmente uno studente di ingegneria (fuoricorso, lo so che i miei colleghi da tutta Italia già qui ridono, è la solidarietà che li fa sorridere).
Quest’anno ho fatto meno gare (a memoria 4 o 5), prima ne facevo anche 15 all’anno.
Purtroppo le gare richiedono tanto impegno ed il rispetto di date ed è sempre più difficile starci dietro in questo periodo della mia vita.
Pianificare aiuta, d’altro canto gli eventi amatoriali a volte sono spostati anche pochi giorni prima della data ufficiale ed ogni programma salta così.

 E’ dura far combaciare tutto, per cui i mesi migliori per allenarsi e gareggiare rimangono quelli primaverili e estivi con più ore di luce.

[av_masonry_gallery ids=’1304,1305,1306,1324′ items=’24’ columns=’flexible’ paginate=’pagination’ size=’fixed masonry’ orientation=” gap=’large’ overlay_fx=’active’ container_links=’active’ id=” caption_elements=’none’ caption_styling=” caption_display=’always’ color=” custom_bg=” av-medium-columns=” av-small-columns=” av-mini-columns=”]

– Cosa pensi dell’evoluzione di uno sport come il ciclismo dai tempi di Coppi e Bartali ad oggi?

Se pensiamo che l’evoluzione tecnologica viaggia in termini esponenziali, ci troviamo in un bel periodo, basta pensare a quanto tempo sia passato per avere i comandi al manubrio dopo decenni di levette sul tubo obliquo.
Ogni 10 anni il progresso sembra raddoppiare velocità, quindi avremo sempre più bici tecnologiche ed efficienti in sempre meno tempo.
Direi fantastico!

Dal punto di vista delle competizioni, gli interessi economici ai livelli dei Pro “ingabbiano” la gara e credo che le federazioni debbano muoversi per preservare lo spettacolo.
A lungo termine uno sport noioso fa perdere interesse nel pubblico e capisci bene che questo può fare solo male all’intero movimento.

– Credi che nel mondo delle Granfondo ci sia troppo agonismo o è giusto lottare per salsa come fanno i pro per una grande classica?

Non credo che ci possa essere mai “troppo” agonismo: La gara è gara.
Che tu corra per una Liegi o che tu corra per la salsa in scadenza del discount, l’impegno è sempre massimo, mentale e fisico.
Andare a fare le gare pensando che l’altro è troppo “agonista” è una mentalità da “vorrei ma non posso”.
Il problema, secondo me, riguarda il dopo gara che va dal primo minuto fino alla successiva.
La vittoria amatoriale ha un valore fine a se stesso, traslarlo come successo di vita può suonare abbastanza ridicolo.
Non è la gara il problema, ma l’idea che l’amatore se ne fa di essa e del risultato che ottiene.
In 3 parole: Piedi per terra.

– La nostra Granfondo sarà a forte vocazione “terrona”, come la immagini?

Vivendo a Messina, mi aspetto che ci sia Sole, Caldo, Mare, bei paesaggi e soprattutto bella gente!

– Come vedi attualmente il binomio “Sud Italia – Ciclismo”?

L’attività amatoriale è presente, si corre praticamente ogni Domenica, bisogna solo scegliere quanto spostarsi e quanto tempo voler impegnare nel fine settimana.
Per fare carriera e sperare di passare nei Pro (avendo le doti), significa iniziare qui in Terronia e poi necessariamente spostarsi al Centro Nord per mettersi in evidenza.

A livello Pro, tranne i talenti nativi di qui, non abbiamo più una gara di rilievo e questo è un dispiacere per tutti.

[av_masonry_gallery ids=’1329,1331,1330,1332′ items=’24’ columns=’flexible’ paginate=’pagination’ size=’fixed masonry’ orientation=” gap=’large’ overlay_fx=’active’ container_links=’active’ id=” caption_elements=’none’ caption_styling=” caption_display=’always’ color=” custom_bg=” av-medium-columns=” av-small-columns=” av-mini-columns=”]

– Il più grande pregio e difetto che possa avere un ciclista?

Il più grande pregio credo che sia la resistenza mentale, è uno sport in cui oltre al fisico serve anche cervello sia in gara che in allenamento.
Un difetto, come dicevo sopra è non tenere i piedi per terra 🙂

– Qual è l’ultimo regalo che ti sei fatto per la bici?

Il padellone da 53 😀

– Sei siciliano come Vincenzo Nibali, siete mai usciti in bici insieme?

 Si ed ogni volta mi chiede di andare più piano, perchè non ce la fa a stare al mio ritmo.
E’ fortarello quando corre senza avversari, ma niente di che.
Pensa che ho dei KOM che non mi è ancora riuscito a prendere AHAHAH

[av_masonry_gallery ids=’1303,1336,1337,1338′ items=’24’ columns=’flexible’ paginate=’pagination’ size=’fixed masonry’ orientation=” gap=’large’ overlay_fx=’active’ container_links=’active’ id=” caption_elements=’none’ caption_styling=” caption_display=’always’ color=” custom_bg=” av-medium-columns=” av-small-columns=” av-mini-columns=”]

– Ti aspettiamo il 16 e 17 giugno per la Granfondo Terùn a Scalea?

Con piacere, la conferma come per altri eventi in programma la riesco a dare entro il mese precedente 😉

 

Seguitelo sulla pagina

Facebook https://www.facebook.com/iloveamatori/

Instagram @iloveamatori  https://www.instagram.com/iloveamatori/ 

 

Granfondo Terùn Scalea: buona la prima, il click-day regala la maglia celebrativa ai primi 100 iscritti.

Raggiunto il traguardo dei 100 iscritti all’inedito evento ciclistico che prenderà il via da Scalea il prossimo 17 Giugno . Poco più di sette ore, tanto è bastato per “bruciare” i primi 100 pettorali messi a disposizione nel click-day. Per i fortunati iscritti, oltre che ad acquistare il pass per vivere da protagonisti i 131 km della Granfondo, arriverà nel pacco gara anche la maglia celebrativa dell’evento realizzata ad hoc per rendere memorabile questa prima edizione. Sin dalla mattinata gli utenti italiani e stranieri hanno preso d’assalto il sito web per non farsi sfuggire l’occasione di iscriversi. Le sorprese anche per gli altri iscritti non mancheranno, ricordiamo infatti che con l’acquisto del pettorale si partecipa all’estrazione di un telaio di marchio prestigioso e alla possibilità di pedalare insieme a mostri sacri del ciclismo tra cui il Campione del Mondo Maurizio Fondriest. La Granfondo Terùn non fartela raccontare, vivila !!!!.

Le date da ricordare per usufruire dei prezzi agevolati sono le seguenti:

– fino al 20 marzo 2018: € 25,00 per ciascun partecipante

– dal 21 marzo al 15 aprile 2018 € 30,00 per ciascun partecipante

– dal 16 aprile al 15 giugno 2018 € 35,00 per ciascun partecipante

Tortora

Tortora (Tùrtura in calabrese) è un comune italiano di 6.199 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria. Il suo territorio, prevalentemente collinare, è incluso in gran parte nel Parco nazionale del Pollino; confina sul versante nord con i comuni di Maratea e Trecchina, a nord-est con Lauria, tutti della Basilicata, ad est con Laino Borgo, a sud con Aieta e Praia a Mare e ad ovest con il Mar Tirreno.

Il comune presenta tre realtà antropiche: il centro storico che conta circa 600 abitanti, le frazioni montane con circa 600 abitanti e la marina con circa 5000 abitanti.

[av_gallery ids=’1185,1186,1187,1188,1189,1190,1191,1192,1193,1194,1195,1196,1197,1198,1199,1200,1201,1202,1203,1204,1205,1206,1207,1208,1209,1210,1211′ style=’thumbnails’ preview_size=’portfolio’ crop_big_preview_thumbnail=’avia-gallery-big-crop-thumb’ thumb_size=’portfolio’ columns=’5′ imagelink=’lightbox’ lazyload=’avia_lazyload’ admin_preview_bg=”]

Scalea

LA STORIA

Ø      La popolazione di Scalea, che nel secolo XIII era di oltre 5.000 abitanti, nei secoli successivi è oscillata tra i 1.000 e 4.000 abitanti, con punte minime, nei secoli XVI e XVII di circa 300 abitanti.

Ø      Nel secolo XIII Scalea, con la fondazione da parte di Pietro Cathin del convento Francescano, divenne importante centro religioso, artistico e culturale.

Ø      Nel secolo XIII Scalea si ribellò e scacciò gli Angioini. Poi resistette agli innumerevoli attacchi portati dalle truppe fedeli e Carlo d’Angiò.

Ø      Nel secolo XIV Scalea, inclusa nel regio demanio, divenne importante scalo marittimo.

Ø      Nel XV secolo a Scalea fu istituito il Consolato catalano.

Ø      Nel secolo XVI fu saccheggiata dagli uomini del Saraceno Dragut.

Ø      Nel secolo XVII il principe di scalea, Francesco Spinelli, perse la vita per respingere l’attacco del corsaro Amurat Rais.

Ø      Nel secolo XVIII Scalea ebbe parte rilevante per la conquista del Regno di Napoli da parte dei Borboni.

Ø      Nel XX secolo, Scalea subisce vari bombardamenti aereo-navali da parte delle forze armate Anglo-Americane.

Ø      Sono nati a Scalea: nel secolo XIII Ruggiero di Loria, ammiraglio angioino e aragonese; nel secolo XIV Ademaro Romano, ammiraglio e regio consigliere angioino e il fisico Giacomo Ferroaldo; nel secolo XVI Padre Costantino Pallamolla, Barnabita che fu stimato dai Papi Clemente VIII, Paolo V e Urbano III e fu vicino a San Giuseppe Colasanzio; nel secolo XVII Gregorio Caloprese, matematico, educatore, filosofo, medico e maestro del Gravina e del Metastasio; nel secolo XIX lo storico Oreste Dito.

[av_gallery ids=’1163,1164,1165,1166,1167,1168,1169,1170′ style=’thumbnails’ preview_size=’portfolio’ crop_big_preview_thumbnail=’avia-gallery-big-crop-thumb’ thumb_size=’portfolio’ columns=’5′ imagelink=’lightbox’ lazyload=’avia_lazyload’ admin_preview_bg=”]

MONUMENTI DA VISITARE

I monumenti principali di Scalea sono:

Ø      Nel centro storico le testimonianze dell’architettura medievale è il Palazzo dei Principi Spinelli del secolo XIII di proprietà del comune, sede della Biblioteca Comunale e di immensi saloni che custodiscono pregevoli affreschi del Seicento utilizzati per varie manifestazioni culturali.

Ø      Il Palazzotto Normanno detto d’ Episcopio (sec. XII) che durante la dominazione angioina divenne una vera e propria fortezza militare e ove vi nacque un importante e illustre personaggio, Ruggero di Lauria.

Ø      Torre Talao del sec. XVI, costruita nel ‘500 sopra un isolotto ora arenato al cui interno sgorgava acqua sulfurea e divenuta, negli anni, prima presidio militare, poi cenacolo di artisti e intellettuali.

Ø      Palazzo Pallamolla, nella quale abitarono i Pallamolla che si trasferirono a Scalea nel XIV secolo per sfruttare l’economia commerciale del tempo attraverso il traffico marino. In tempi più recenti fu sede della caserma dei Carabinieri, poi durante l’ultimo conflitto fu adibito a caserma per i soldati della difesa costiera.

Ø      La Torre Cimalonga del secolo XV, costruzione cilindrica di stile aragonese, un tempo carcere mandamentale e ora sede dell’antiquarium che custodisce interessanti reperti archeologici provenienti dagli scavi dell’antica città del Laos.

Ø      Torre della Scalicella o “di Giuda”, così chiamata perché, secondo la leggenda, il guardiano di turno tradì la fiducia concessagli e favorì l’invasione nemica.

LA GASTRONOMIA

Tra i piatti simbolo di Scalea possiamo menzionare: le linguine al baccalà, gli spaghetti al ragù di tonno, i bucatini con il cavolfiore, le tagliatelle con i carciofi, i fusilli con la vrasciola, gli spaghetti con le alici, i fusilli lagane e ceci,  e la “pasta grattata” con pane raffermo e peperoncino piccante. Gustosi anche i secondi, tra cui spicca il baccalà fritto con i peperoni secchi, il pesce spada al limone, il gratin di alici, le frittelle di neonatala pitta. Deliziose le ricette a base di pollo della tradizione contadina, affiancate da buone carni arrosto. Sulla tavola scaleota regna il pesce, che il mare offre in grande abbondanza e varietà. Cernie, spigole, sauri, alici, sarde e rosa marina sono quelli più pescati. Ma c’è di più, perché oltre al pesce la cucina di questo paese utilizza molto anche la carne. Soprattutto quella ovina e caprina, che proviene dagli allevamenti molto diffusi sul territorio comunale. Così non c’è da stupirsi se un primo piatto tipico sono i fusilli con la carne di capra, né se le massaie preparano ancora “i capucelle”, testine di agnello o capretto cucinate con la mollica di pane. Molto apprezzati infine anche “i pipi arrusculiati”, peperoni seccati al sole d’estate e poi soffritti durante l’inverno con salsiccia.

Per finire, “panicilli” e biscotti da intingere nel vino passito della casa, fatto con rare uve autoctone. Molto buoni sono anche i “Turdilli” e i “Chinuli”, dolci tipici scaleoti che vengono preparati come da tradizione a Natale.

vini consigliati sono quello dolce caratteristico di Verbicaro, il vino della “Arenella” che deriva da uve che si impiantano nei terreni sabbiosi (si consiglia di consumarlo non stagionato), il vino di Buonvicino “Cerasuolo” chiamato così per il colore rossastro delle ciliegie e si può dire che è un vino talmente buono che può competere con i migliori vini del mondo. Come ottimo ammazza caffè si consiglia  il liquore o la crema di cedro.

http://www.comune.scalea.cs.it/cms/guide/proloco/default.htm

Il ciclista Angelo Prospato entra in Squadra Terún Scalea

SCALEA :: 10/01/2018 :: Una conferenza stampa, che si è tenuta mercoledì 10 gennaio presso il Santa Catertina Village di Scalea (Cs), ha dato il benvenuto al ciclista Angelo Prospato in Squadra Terún Scalea. Calabrese, originario della Riviera dei Cedri, Prospato vestirà i panni di capitano della squadra e promette di dare il giusto contributo e supporto, anche in virtù del grande evento “Granfondo Terún” del 17 giugno prossimo.

 

https://www.calnews.it/scalea-ciclista-angelo-prospato-entra-squadra-terun-scalea-video/

Prospato salta in sella della Squadra Terún Scalea.

SCALEA :: 10/01/2018 :: Oggi, mercoledì 10 gennaio alle ore 21.00, la Squadra Terún Scalea presenterà, presso il Santa Caterina Village di Scalea (Cs), il nuovo acquisto che andrà a rafforzare la compagine scaleota. Si tratta di Angelo Prospato, atleta che ha vinto diversi traguardi nell’ambito ciclo amatoriale italiano, con 336 vittorie all’attivo, un Campionato Italiano su strada e le più importanti manifestazioni ciclistiche.

La squadra dell’altro Tirreno cosentino, che si sta distinguendo per l’organizzazione della Granfondo Terún del 17 giugno, con arrivo di Ciclisti da tutto il mondo, con questo colpo sul mercato rafforza ancor di più il reparto corse dopo aver già presentato a dicembre la campionessa italiana in carica Elena Cairo.

Shop

Ecco l’abbigliamento ed accessori del team Terùn per la stagione 2018. Per info e disponibilità contattaci via mail.

[layerslider id=”2″]

Translate »